Servizi investigativi: Ricerca di opere d’arte disperse

Servizi investigativi: Ricerca di opere d’arte disperse

Lavoro come investigatore privato dal 2016 e nei anni o cercato di specializzarmi in una nicchia investigativa molto particolare e altrettanto gratificante dell’investigazione, ovvero le indagini in contesto storico. Molti di voi forse si chiederanno in che modo un investigatore privato può contribuire con i propri servizi in ambito storico e sopratutto in chi sono i clienti tipo di un investigatore detto anche detective privato che richiedono un indagine storica.

Periodo della seconda guerra mondiale

Il periodo storico che maggiormente mi compete in quanto a indagini investigative storico e quello relativo al secondo conflitto mondiale, che può essere raggruppato a partire dai primi anni trenta (1933) quando in Germania Hitler venne nominato cancelliere del Reich Germanico fino all’immediato dopoguerra, un periodo storico travagliato da molteplici vicissitudini ancora stretta,mente collegate con la guerra, pertanto parliamo fino dei primi anni sessanta.

Cosa centra la ricerca investigativa di opere d’arte con la seconda guerra mondiale?

Centra e anche molto, difatti la seconda guerra mondiale può anche essere ricordata come un a delle più grandi razzie della storia ai danni di collezionisti e musei privati e pubblici di opere d’arte dal valore inestimabile. L’ossessione di alcuni gerarchi nazisti per l’arte, tra cui troviamo lo stesso Adolf Hitler ed il suo fedelissimo Hermann Göring tramutarono la guerra in una delle più colossali operazione di furto e acquisizione forzata di opere d’arte di inestimabile valore, ai danni delle nazioni occupate e dei collezionisti d’arte d’Europa. Nei ultimi mesi di guerra la Germania ha provveduto a nascondere un ingente quantitativo di opere (quadri, sculture, libri antichi) e altri beni da collezione in diversi punti nascosti in giro per l’Europa. Alcuni di questi pezzi non vennero mai ritrovati nonostante lo sforzo alleato che decise di creare un particolare gruppo militare formato da esperti e storici dell’arte. Sull’argomento il cinema ha anche proposto un ottimo film che consiglio a tutti di visionare.

Il destino di molte opere d’arte

Ancora oggi succede che qualche opera venga messa all’asta, senza sapere che essa sia frutto di razzia. Altre opere d’arte invece legalmente “risultano acquistate” anche se con la forza e la minaccia, in tal caso la questione diviene complessa e subentra una lunga procedura per richiedere al tribunale che l’opera ritorni ai eredi del vecchio proprietario, e non sempre tale pratica porta a risultati. In altri casi l’opera d’arte rimane appesa alla parete di una proprietà privata o in una cassetta di sicurezza bancaria, senza mai far trapelare l’esistenza stessa dell’opera. In altri casi l’opera è effettivamente andata persa o distrutta per sempre o magari venduta da qualche rigattiere che non ne conosce il reale valore e l’origine.

Come avveniva il sequestro o la rispettiva acquisizione

In buona parte dei casi, ovviamente vi sono le eccezioni dove l’opera era stata acquistata con prezzo in linea di mercato, l’opera veniva sequestrata con la forza e in alcuni casi i legittimi proprietari subivano un destino incerto, venendo trasferiti nei vari campi di lavoro o sterminio in giro per l’Europa, oppure anche sottoposti a esecuzione capitale nei giorni seguenti. Altri casi i beni venivano sequestrati in seguito alla fuga dei legittimi proprietari. Vi erano anche i casi di sequestro ai danni delle nazioni occupate, in questi casi le collezioni presenti nei musei e le gallerie dello stato venivano prelevate di forza o acquisite in quanto proprietà della nazione occupata. Poi vi era anche il caso dove effettivamente le opere d’arte venivano acquistate con regolare contratto e relativo pagamento. Tuttavia dalle testimonianze sappiamo che in diversi casi tali acquisizioni venivano eseguite dietro minaccia o costrizione e il pagamento consisteva in un versamento di denaro irrisorio se paragonato al reale valore dell’opera. Quest’ultimi sono i casi più problematici dal punto di vista giuridico, proprio per il fatto che legalmente vi è stata una transazione di vendita, anche se eticamente discutibile.

Diverse opere sparirono assieme ai razziatori o per mano dei liberatori

Nei ultimi mesi della guerra e da qualche testimonianza, anche prima diverse opere d’arte vennero nascoste o sparirono assieme ai razziatori, gerarchi nazisti e fascisti o rispettivi militari che si diedero alla macchia in seguito all’imminente disfatta del Terzo Reich e della rispettiva Repubblica di Salò, oltre ai altri regimi europei che collaborarono. Un buon numero di opere venne messo al sicuro in nazioni che rimasero fuori dal conflitto come la Svizzera, la Spagna, qualche nazione sud americana ma non solo. Altre opere a guerra quasi ultimata venne trattenuta da alcuni singoli individui appartenenti ai vincitori, i quali in alcuni casi ignari del reale valore riportarono in patria alcuni pezzi di inestimabile valore per poi essere venduti, collezionati o per finire nella soffitta ed essere dimenticate.

Come si svolge un investigazione relativa alla ricerca di opere d’arte scomparse durante la seconda guerra mondiale?

Arriviamo al dunque e approfondiamo la questione investigativa e i relativi servizi che posso offrire in qualità di investigatore privato. Le indagini investigative in ambito storico si basano prevalentemente sulla ricerca di prove e documenti che aiutano a ricostruire i fatti nel modo più verosimile possibile. Poniamo un caso pratico ma inventato, in modo da salvaguardare la privacy del mandante:

Simulazione di caso reale inerente l’investigazione per la ricerca di opere d’arte

L’erede di un noto collezionista d’arte milanese si rivolge alla mia agenzia chiedendomi di rintracciare un opera di grande valore storico e artistico, sottratta con la forza a suo nonno, durante il suo arresto nell’inverno del 1943. Fonti certe avvalorate da alcuni documenti attestano che la suddetta opera sia stata consegnata a un alto ufficiale Germanico delle SS, che conservò nella sua casa Bavarese. Durante il mese di fine marzo del 1945, l’alto ufficiale in questione si dà alla macchia e dopo essersi spogliato della sua divisa e aver indossato abiti civili, da una sua lettera autografa presente in un archivio storico germanico, annuncia alla moglie di essere andato in Svizzera portandosi dietro diversi beni, ma senza specificare quali. Tale fatto viene anche confermato da alcuni documenti dell’epoca. Indizi dicono che tra il marzo e l’aprile del 1945 ha soggiornato nella città di Zurigo. Sempre in base ad alcuni documenti resi pubblici si può notare che il gerarca durante la sua permanenza in Svizzera scrisse e incontrò svariate volte un commerciante d’arte di Zurigo con il quale concluse alcune transazioni finanziarie. A fine giugno del 1945 venne arrestato dai alleati, mentre sotto falso nome cercava di raggiungere Genova dove lo attendeva una nave per l’Argentina. Nonostante l’arresto, dai rapporti alleati non si fa alcun riferimento a opere d’arte trovate in suo possesso e nemmeno dai archivi bavaresi non risulta che in casa fossero state ritrovate opere d’arte degne di nota. A questo punto una delle teorie più plausibili è che l’opera sia stata portata in Svizzera e magari depositata in una cassetta di sicurezza bancaria o venduta al collezionista stesso. A questo punto approfondendo la possibile ubicazione dell’opera il lavoro successivo spetterà ad un legale il quale dovrà avanzare le sue pretese difronte alle autorità Svizzere in modo da poter proseguire al ipotetico recupero legale della suddetta opera d’arte.

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